giovedì 21 febbraio 2008

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Iniziamo da capo, sveglia alle 7.00 leggermente rintronato a causa di un paio di mojti mal filtrati, ma, avendo già caricato prudenzialmente tutta l’attrezzatura in macchina la sera prima, volo verso Staffal con la presunzione di arrivare a prendere la prima funivia.

Beh..Così è stato. Salendo con gli impianti al colle betta un freddo cane ( -16) mi fa riflettere su quante parole si stiano dicendo sull’effetto serra, ma soprattutto mi rendo conto che illudermi di e non mettere la solita sotto tuta da fondista è stata una enorme cazzata.

Arrivo mezzo congelato all’appuntamento con p alle 9.40 circa al campo base dopo un momento di decompressione e di scambio di opinioni sul dove andare e perché alle dieci saliamo direzione il monte bettaforca, andatura easy minimo sforzo e max godimento.

Dopo circa una mezz’ora puntiamo dritti verso un gruppo di camosci, la salita si fa più seria, ma finisce velocemente in un colletto che alla sua sx continua in un canalone in piena ombra e molto pendente. E’ li che p inizia a soffermasi, è lì che da lontano lo osservo smanettare col cellulare molto più del suo solito, insomma inizia a nascere in lui l’idea che quel canalone si può scendere con gli sci, idea che lo aveva sfiorato dall’inizio e che aveva bisogno di semplici conferme.

La conferma è stata la telefonata di un tale calus che in basso dice che la neve c’è basta tenersi a sinistra, ma è in dubbio sul punto più alto, cioè dove eravamo noi...vabbè da noi la neve c’era, anche se in mezzo c’erano sassi ed altre cose non meglio precisate, ma non proprio scorrevolissime. ………

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